Ciò che siamo si vede quando


Ciò che siamo si vede quando, nel cadere invece di mollare, riempiamo il nostro coraggio, di voglia di lottare e invece di spegnere la candela della speranza, con le ombre della vita, del mondo e della cattiveria, rinnoviamo la sua fiamma, perché chiunque ne avesse bisogno possa attingere da lei, la forza per risalire la china e qualsiasi tempesta. Sai; Siamo noi che inconsciamente formiamo ciò che siamo, la volontà ci porta nel bene o nel male a diventare ciò che disideriamo. Senza saperlo formiamo la nostra esistenza. Quindi; Si può sostenere che ciò siamo diventati, era in realtà il nostro desiderio più profondo. Non ha importanza a chi appartenga quella fiamma, l’importante è continuare ad alimentarla, cosicché la veda chiunque. Non dico che si cancelleranno tutte le ombre del mondo, della vita, ma per lo meno nel frattempo, si avrà un piccolo spiraglio di luce per camminare nel buio. Non aver paura di cadere, non desistere, ci sono sempre buoni motivi che trascinano le parole vuote dei giudizi, pregiudizi, fragilità ed insicurezze. Aggrappati alla vita, esisti, vivi. Non sei qui per sopravvivere, ma per vivere a pieno l’esistenza. Sta a te indossare il coraggio e afferrare la fiamma della vita (Speranza). Sta a te, superare i tuoi limiti, abbattendo per sempre il fardello che opprime le tue capacità di farti le giuste domande e darti le giuste risposte, in questa trama di occasioni perse e sbagliate. Ciò che siamo si vede quando, anche nell’infelicità cogliamo sempre il valore della vita.

cit di Raffaella Frese

Ci sono tre elementi fondamentali


Ci sono tre elementi fondamentali per ergere i pilastri della vita su un solaio solido di felicità: non arrendersi nonostante le mille cadute , amare incondizionatamente senza riserve, sperare anche quando le speranze sembrano vane. di Raffaella Frese

C’era un giorno la speranza


C’era un giorno la speranza che fiera e coraggiosa s’aggirava nel borgo della fiducia. Incontrò nell’angolo il rispetto. Gli domandò: come mai questa faccia così triste? Il rispetto gli rispose: poiché non sono ben accetto e la fiducia nel prossimo è ormai svanita, non mi resta che allontanarmi e lasciare posto a chi con maestria sa governare egregiamente, meglio di me. Dimmi, a chi ti riferisci? Disse la speranza. Rispose il rispetto: parlo dell’egoismo, ecco di chi parlo! Lui sa essere molto più convincente di me. Riesce a crearsi spazio e dimensione dove io non riesco.
Dai non dire sciocchezze, ribadì la speranza. Lo sai che non mi piace sentire queste cose. Lascia perdere i piagnistei e rimboccati le maniche. Alleati con il coraggio e infondi nel cuore delle persone ciò che altri non riescono a fare. Infondi Pace, amore, amicizia… e me. Non preoccuparti, non ti lascerò solo, sarò sempre lì a rincuorarti e a donarti quella forza che pensavi perduta. Se non mi trovi cercami, ovunque e dovunque, io ci sarò sempre, non dimenticarlo.

— racconto breve di Raffaella Frese 

Voglio raccontarvi una storia


Voglio raccontarvi una storia dal nome molto bizzarro “UMILTÀ” Bizzarro direte??? Si bizzarro poiché molti non conoscono neppure la sua esistenza e significato. Un giorno la parola domandò all’azione poiché io sono nel ruolo della vita importante, essenziale “e intelligente è il mio nome” sai dirmi tu che ruolo e posizione occupi in questo frangente di tempo?? “Parola”, tu che parli, parli, mentre manipoli gli attimi e trasformi il giudizio in viali e strade, io non mi vanto, non esulto al vento grandi paroloni, io non diffondo opportunismo ed egoismo, posso essere insicuro/A lo ammetto, poiché prima di agire scruto ogni possibilità, ma ciò che sono si chiama altruismo, perché se agisco, agisco con il cuore. Sai c’è un enorme differenza tra intelligenza e furbizia, e tu che ti chiami (intelligenza); penso che tu sia solo una pianta velenosa che adatta le sue radici a quello che trova sul suo cammino, ed io invece che mi chiamo UMILTÀ’ poiché l’umiltà la si trova nelle azione non nelle parole, io ti dico che sono in continuo mutamento, un mutamento interiore in questa realtà distorta e incongruente… alla ricerca di ciò che sono, e ciò che voglio essere.
di Raffaella Frese

Avrei voluto


Avrei voluto,
cancellare la tristezza che
a volte si accumula nei momenti di sconforto.
Avrei voluto non deludere la stima che mi porto dentro.
Avrei voluto sostenere i miei pensieri
che fiduciosi aspettavano all’imbocco della vita.
Avrei voluto, si, in qualche modo tenere fede
alla speranza che porto nel cuore,
“avrei voluto” si che avrei voluto…
ma qualche volta, i giorni grigi ricoprono quelli assolati
e a nulla vale la forza che ho dentro,
a nulla vale la determinazione per evitare di pensare.
A nulla vale essere una guerriera
se poi in fondo all’anima sei una fragile bambina.

Frese Raffaella

Rammaricata mi affretto


Rammaricata mi affretto a conoscere più a fondo la vita e, anche se ho paura della penombra che mi avvolge, percorro ugualmente i viali di questa vita che, tinti da personalità ondeggianti, svolgono un ruolo importante come bandiere che seguono la direzione del vento. Inconsciamente non sanno che mi permettono di conoscere più a fondo ciò che mi circonda, aiutandomi a capire l’incoerenza che abita in ogni essere. Mi concedono l’onore di scalare (anche essendo piccola agli occhi del mondo) il grattacielo della consapevolezza, aggrappandomi sempre di più alle solide radici che io le chiamo “me stessa”, “speranza”.
cit di Raffaella Frese

Vivo la speranza che m’indossa!


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Vivo la speranza che m’indossa! Vivo di tante definizioni e valori autentici. Vivo d’amore. Di sorrisi, ma anche di fallimenti e di cadute. Vivo guardando avanti nuove albe. Mi concimo di pugni, mi fortifico di lacrime. Ho ossa forti come il ferro, perché il tempo ha saputo temprarmi. Ho tatuato su cuore la “voglia di vivere” e sull’anima l’impronta acquisita dell’esperienza. Vivo di vita nella smisurata voglia di imparare e comprendere ancora cose nuove. Mi accingo al domani con mani forti e con mente aperta: “mi appresto a scrivere capitoli nuovi”. Tollerante e curiosa attendo che la realtà mi indichi nuove prospettive, mi delimiti i percorsi per poter raggiungere e creare nuovi sogni e desideri. Estrapolando da questo mondo l’indefinibile sostanza che si chiama volontà.
DI Raffaella Frese

C’era un giorno la speranza che fiera e coraggiosa s’aggirava nel borgo della fiducia.


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C’era un giorno la speranza che fiera e coraggiosa s’aggirava nel borgo della fiducia. Incontrò nell’angolo il rispetto. Gli domando; come mai questa faccia così triste??? Il rispetto gli rispose, poiché non sono ben accetto e la fiducia nel prossimo è ormai svanita, non mi resta che allontanarmi e lasciare posto, a chi con maestria sa governare egregiamente, meglio di me. Dimmi a chi ti riferisci??? Disse la speranza. Rispose il rispetto, parlo dell’egoismo, ecco di chi parlo!! Lui sa essere molto più convincente di me. Riesce a crearsi spazio e dimensione dove io non riesco. Dai non dire sciocchezze ribadì la speranza. Lo sai che non mi piace sentire queste cose. Lascia perdere i piagnistei e rimboccati le maniche. Alleati con il coraggio e infondi nel cuore delle persone ciò che altri non riescono a fare. Infondi Pace, amore, amicizia…ed io non preoccuparti non ti lascerò solo, sarò sempre lì a rincuorarti e a donarti quella forza che pensavi perduta. Se non mi trovi cercami, ovunque e dovunque, io ci sarò SEMPRE, non dimenticarlo!!!

[Raffaella Frese] ©

Dedicato a chi non perde mai la speranza


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Dedicato a chi non perde mai la speranza…a chi sa guardare ad un domani migliore, a chi crede sia possibile un mondo più coerente e più sensibile alle sofferenze del prossimo. Dedicato a chi con forza e determinazione si rialza sempre ed ha sempre una parola di conforto per il prossimo. Dedicato a chi anche se cade ha tanta voglia di vivere, di farcela, di ricominciare. Dedicato a chi ha tanta voglia di amare, di sognare, di lottare. Dedicato a chi nonostante tutti gli ostacoli, i pianti e le delusioni continua con dignità il suo cammino per raggiungere la felicità!
di Raffaella Frese

Un giorno mentre m’accingevo a guardare l’infinito tra i viali della vita


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Un giorno mentre m’accingevo a guardare l’infinito tra i viali della vita, scorsi un suono. Una voce in lontananza chiamava il mio nome. Domandandomi curiosa, perché ti ostini a percorre strade tortuose e impervie che nessuno oserebbe percorre mai???!! Perché sei così dannatamente caparbia nell’inseguire quella vana speranza che nessun folle oserebbe neppure pronunciare??? “IO” Mutevole ma coerente con indosso il coraggio, corazzata di voglia di vivere con la perseveranza tra i mantelli dell’anima Risposi; poiché è la speranza che mi tieni in vita, poiché io credo in me, più di quanto creda nell’abbandonare, poiché le motivazioni sono più delle rinunce, poiché amo la vita, amo i miei figli, non conosco altro modo per arrivare in cima, se non quello di aggrapparmi alla speranza, quella speranza che si chiama domani. Domani… il senso di ciò che viviamo oggi.

Cit di Raffaella Frese