“Vestiti di anima. È l’unico vestito che ti farà apparire ed essere. Sarai autentica, sarai vera, perché indosserai ciò che sei. Nessuno potrà negarti il suo cuore. Non sentirti folle. Vestiti di anima e la felicità si chiamerà vita.”
Non aver paura di cadere, aggrappati alla vita, esisti, vivi. Non sei qui per sopravvivere, ma per vivere a pieno l’esistenza. Sta a te indossare il coraggio e afferrare la fiamma della vita (Speranza). La vita è un’enorme tela, dove puoi dipingere ciò che sei, lega un obiettivo al tuo Cammino e rovescia su di esso tutti i colori che puoi. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo. Di Raffaella Frese
Io non mi penso libera…io sono libera!!! Libera di pensare ed agire secondo le mie decisioni, senza dover scegliere i canoni indotti da chi nelle sue manipolazioni, ha trovato il suo divertimento accrescendo il suo potere. Io sono libera, libera di poter dare forma a ciò che sono, libera di poter scegliere di non essere conforme ad un sistema intercambiabile, in una società omologata con un solo stampo. di Raffaella Frese
Amo perdermi nel tramonto. Amo chi con ambizione e rispetto ha la capacità di cogliere ed accogliere la semplicità della vita. Amo chi senza limiti riscalda l’esistenza altrui, cogliendo la profondità dell’attimo. Amo Quel brivido di stabilità, che domina la mia dignità. Amo il volo della mia esistenza, che spezza l’incoerenza nel disordine del mio tèmpore…portando il nome della sua impronta; Anima!. cit. Frese Raffaella
La mia anima oramai non si aspetta più nulla, da nessuno! La mia non conformità alla superficialità, è divenuta un collante che mi lega, al controllo del percorso che scelgo, per la quantità del mio coraggio, nel guardare oltre e nel saper discernere, tra le piaghe dei finti sorrisi; la beffa dell’egoismo. Ha imparato da ciò a gestire e ad accudire i macigni che mi arrivano dal puzzle della falsità, in questa realtà di una cattiveria disarmante. L’Equilibrio della mia prospettiva, riflettere meraviglia e questo mi basta per rinascere dalle mie macerie, questo mi basta per respirare, questo mi basta per vivere. Questo mi basta… e parto da li. Dal mio porto sicuro; la mia voglia di vivere. Dal mio scudo di Atena; il mio coraggio. Di Raffaella Frese
Guarda l’orizzonte, hai mai visto cosa racchiude davvero, oltre la sua penombra? Dimmi! Hai mai guardato oltre le apparenze, leggendo tra le righe dell’anima. Guarda davvero oltre i tuoi pregiudizi, la tua concettualità e il tuo egoismo. Accertati prima di parlare che ciò che vedi sia il riflesso del tuo cuore, non della tua superbia. di Raffaella Frese
L’amore ha qualcosa di magico, intrinseco nell’intima essenza di ciò che dimora, nel reame dell’essere. E’ un raggio, non è un miraggio. Non è; “obbligo o verità”!!!! è un faro nella nebbia, e per quanto può essere buia la notte, s’incammina fiera di essere portatore di luce. Si dice che l’amore fa male, ma non è esatto. L’amore è un sentimento complesso, che non ha regole ben definite, questo sì. Ma non fa male. L’amore non fa male, fa male chi non ha compreso il significato di tale parola. L’amore è una scelta dettata dal rispetto, non è un obbligo oppresso dal dovere. di Raffaella Frese
Parlo d’amore, quell’amore universale, quell’amore che non tutti possiedono. Parlo di un amore che; in tutte le sue forme, le sue lingue, dona rispetto, cordialità e benevolenza! L’amore; «voluntate benefica benevolentia movetur» non è da tutti, non è per tutti.
Ciò che siamo si vede quando, nel cadere invece di mollare, riempiamo il nostro coraggio, di voglia di lottare e invece di spegnere la candela della speranza, con le ombre della vita, del mondo e della cattiveria, rinnoviamo la sua fiamma, perché chiunque ne avesse bisogno possa attingere da lei, la forza per risalire la china e qualsiasi tempesta. Sai; Siamo noi che inconsciamente formiamo ciò che siamo, la volontà ci porta nel bene o nel male a diventare ciò che disideriamo. Senza saperlo formiamo la nostra esistenza. Quindi; Si può sostenere che ciò siamo diventati, era in realtà il nostro desiderio più profondo. Non ha importanza a chi appartenga quella fiamma, l’importante è continuare ad alimentarla, cosicché la veda chiunque. Non dico che si cancelleranno tutte le ombre del mondo, della vita, ma per lo meno nel frattempo, si avrà un piccolo spiraglio di luce per camminare nel buio. Non aver paura di cadere, non desistere, ci sono sempre buoni motivi che trascinano le parole vuote dei giudizi, pregiudizi, fragilità ed insicurezze. Aggrappati alla vita, esisti, vivi. Non sei qui per sopravvivere, ma per vivere a pieno l’esistenza. Sta a te indossare il coraggio e afferrare la fiamma della vita (Speranza). Sta a te, superare i tuoi limiti, abbattendo per sempre il fardello che opprime le tue capacità di farti le giuste domande e darti le giuste risposte, in questa trama di occasioni perse e sbagliate. Ciò che siamo si vede quando, anche nell’infelicità cogliamo sempre il valore della vita.
Il consiglio più sensato che si può dare a tutti è; cominciare dopo una brutta caduta, una grande scalata, perché solo se non ci arrendiamo ci potrà essere, dopo la risalita, una grande rinascita. di Raffaella Frese
Propositi per il Nuovo Anno, non lasciate che l’opinione di persone negative influenzano le vostre scelte….siate consapevoli che c’è un obiettivo raggiungibile. Trovate sempre un’occasione per ritagliarvi un po’ di spazio per voi stessi, sappiate che solo voi potete acquisire una prospettiva diversa sulla vostra vita, arricchendola di buoni propostiti, rendendola un posto migliore. Sappiate che “Un nuovo inizio è un processo”. Un nuovo inizio è un viaggio, un viaggio che richiede un piano», «Ci sono cose molto, molto migliori davanti a quelle che ci lasciamo alle spalle», «Celebrate le conclusioni, perché precedono i nuovi inizi», quindi siate sempre in guerra con i vostri vizi, in pace con i vostri vicini, e lasciate che il nuovo anno vi trovi un uomo\donna migliore». Buon anno a tutti
Hai presente l’autunno, quando le foglie cadono, quando tutto si colora, di quel rosso cadmio, di quel giallo ocra. Quando Il carattere di certi lunghi diventa un essere a sé, un’ispirazione che spettina i pensieri, ti strappa una lacrima e ti trasporta tra i tanti ricordi oramai lontani, che la vita e i suoi continui cambiamenti ha fatto sì che dimenticassimo. Hai presente il lento cadere delle foglie, quella disordinata maniacale perfezione, che con il suo lento incedere, risveglia la vita. Hai presente quando guardiamo alla vita con gli occhi della speranza, desiderosi di non emulare più la fonte del nostro dispiacere, avendo la capacità disarmante di accettare con competenza e consapevolezza il saper discernere l’identità della nostra realtà, ove si palesi l’autoconvinzione che siamo il grigiore della vita. Perché noi siamo altro. Hai presente l’autunno, noi siamo la tela e tutti i colori che lo rappresentano. Siamo gli artisti che dipingono il loro domani. Di Raffaella Frese
Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivere…quindi osa, ricorda che La vita è un’enorme tela, dove puoi dipingere ciò che sei, lega un obiettivo al tuo Cammino e rovescia su di esso tutti i colori che puoi. Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.
Certe donne brillano di luce propria, mettono in tutto, la migliore parte della loro anima. Sanno donarti il mondo, e con la loro gentilezza profumano di dignità. Le stesse tengono cara la propria dignità. Non prendono pause, si gettano armoniose e coraggiose in progetti che le ricostruiscono. Poi ci sono altre che, non sanno far altro che calpestare, pugnalare, invadere senza scrupolo gli spazi altrui… tramortendo sentimenti altrui con vili azioni di bassezze inenarrabili. Costruiscono ghiacciai maestosi di insoddisfazioni e per avere il proiettore puntato sulla loro insignificante prospettiva, denudano la loro dignità, anche se di dignità non conoscono neppure il nome, figuriamoci il concetto figurativo che scaturisce dalla singola parola. di Frese Raffaella
Ci sono tre elementi fondamentali per ergere i pilastri della vita su un solaio solido di felicità: non arrendersi nonostante le mille cadute , amare incondizionatamente senza riserve, sperare anche quando le speranze sembrano vane. di Raffaella Frese
Siamo destini già scritti, segnati nell’oracolo del tempo. Siamo pergamene dal vanto primordiale, timbrate e sfumate dal nostro ardire. Noi vanti e presunzione capaci di cambiare idea e ragionamento. Noi rimpianti e sofferenze, noi scelte, che cambiano le scelte. Siamo le nostre follie e il caos del nostro controllo. Siamo il tutto e niente, la coerenza e incoerenza tra le righe della nostra esistenza, dove pronti ad accettare le nostre conseguenze viviamo ciò che ci è stato assegnato!. Raffaella Frese
Non lasciare che la tua prima impressione detti comandi. Lascia parlare il cuore. L’apparenza inganna. Ciò che siamo è nascosto dentro. Nei gesti delicati, negli abbracci silenziosi, nell’altruismo silenzioso della nostra quotidianità. Nelle parole gentili che gratuitamente sono donate al prossimo. La vera ricchezza non luccica ma in silenzio può illuminare l’esistenza. Raffaella Frese
So che la vita bisogna prenderla come viene, accettarla, assecondarla, ma tante volte non ci riesco. Mi rattrista vedere l’infelicità nelle persone, mi fa rabbia vedere l’abbandono dei sogni per colpa delle delusioni, mi fa rabbia vedere che molti vivono e si sentono migliori giudicando i passi degli altri. Vorrei che come me altri vivessero la loro vita senza impadronirsi di situazioni che non gli appartengono. Ecco perché molte volte non riesco a prendere la vita come viene, non riesco ad accettare cose e situazioni che come altalene impazzite creano un tira e molla con i sentimenti delle persone senza curarsi di ferire, di ammalare di turbare, di distruggere. Vorrei eliminare definitivamente dal mio cuore queste preoccupazioni, delusioni in qualche modo e vivere la mia vita ogni giorno come fosse l’ultimo, l’ultimo di qualcosa che non dovrebbe mai terminare. Raffaella Frese
C’è un percorso nella vita che tutti prima o poi devono percorrere. Non è un destino scritto, ne tanto meno una previsione intravista nel fondo di una tazzina. Capita quasi a Tutti che in qualche modo si sgretoli quell’impero erto di consapevolezze, si frantumi il pensiero fermo e costante che concepito da una vita, non trova più riscontro e la capacità di poter continuare la strada percorsa da tempo. E’ inevitabilmente a volte, che quel cielo stellato il quale costantemente ammiravi e lodavi; di sera “ti cada addosso”, come un macino pesante di tristezza, e anche se ti dimeni, ti agiti, non riesci a toglierlo dal tuo capo, dal tuo cuore, dal tuo corpo ormai quasi inerme e senza forze. Capita che la tristezza t’invada. Capita che nella nebbia della vita, la tua visione sia diversa dalla realtà. (Capita). E’ la classica esperienza di vita, che ti renderà più forte. Quindi; non lasciarti sopraffare da ciò che non vedi ma che prevedibilmente conosci già. Non lanciarti senza freni verso realtà conosciute da pochi, si fermo e costante e non prendere direzioni che ti conducono dove non vorresti andare. “La sofferenza è l’amaro che insegna”, è quell’attimo prima di godersi non solo la superficie ma l’intera felicità. Non bisogna sconfortarsi anche se la sofferenza ci fa da padrone, sappiamo che se le redini rimarranno salde alle nostre scelte, la nostra forza, “esperienza e speranza” ci guiderà senza chieder consensi a nessuno. Ci porterà dove siamo stati in grado di (incominciare e ricominciare) a sorridere.
C’era un giorno la speranza che fiera e coraggiosa s’aggirava nel borgo della fiducia. Incontrò nell’angolo il rispetto. Gli domandò: come mai questa faccia così triste? Il rispetto gli rispose: poiché non sono ben accetto e la fiducia nel prossimo è ormai svanita, non mi resta che allontanarmi e lasciare posto a chi con maestria sa governare egregiamente, meglio di me. Dimmi, a chi ti riferisci? Disse la speranza. Rispose il rispetto: parlo dell’egoismo, ecco di chi parlo! Lui sa essere molto più convincente di me. Riesce a crearsi spazio e dimensione dove io non riesco. Dai non dire sciocchezze, ribadì la speranza. Lo sai che non mi piace sentire queste cose. Lascia perdere i piagnistei e rimboccati le maniche. Alleati con il coraggio e infondi nel cuore delle persone ciò che altri non riescono a fare. Infondi Pace, amore, amicizia… e me. Non preoccuparti, non ti lascerò solo, sarò sempre lì a rincuorarti e a donarti quella forza che pensavi perduta. Se non mi trovi cercami, ovunque e dovunque, io ci sarò sempre, non dimenticarlo.
Guarda oltre il recente passato, guarda al domani, oltre l’infinito! Alza la testa, asciuga i tuoi occhi, accendi lo sguardo con un sorriso e cammina…cammina con passo sicuro, con sguardo fiero per la via che ora hai scelto, non farti abbattere dagli altri.. riaccendi la tua anima con la speranza di poter riascoltare la vita con la virtù della tua forza…con la tua voglia di non mollare mai…sii orgogliosa di essere donna, di essere quello che sei..vai prendi i tuoi sogni e avverali…prendi i tuoi giorni e trasformali in un magnifico ed unico capolavoro…Raffaella Frese
Voglio raccontarvi una storia dal nome molto bizzarro “UMILTÀ” Bizzarro direte??? Si bizzarro poiché molti non conoscono neppure la sua esistenza e significato. Un giorno la parola domandò all’azione poiché io sono nel ruolo della vita importante, essenziale “e intelligente è il mio nome” sai dirmi tu che ruolo e posizione occupi in questo frangente di tempo?? “Parola”, tu che parli, parli, mentre manipoli gli attimi e trasformi il giudizio in viali e strade, io non mi vanto, non esulto al vento grandi paroloni, io non diffondo opportunismo ed egoismo, posso essere insicuro/A lo ammetto, poiché prima di agire scruto ogni possibilità, ma ciò che sono si chiama altruismo, perché se agisco, agisco con il cuore. Sai c’è un enorme differenza tra intelligenza e furbizia, e tu che ti chiami (intelligenza); penso che tu sia solo una pianta velenosa che adatta le sue radici a quello che trova sul suo cammino, ed io invece che mi chiamo UMILTÀ’ poiché l’umiltà la si trova nelle azione non nelle parole, io ti dico che sono in continuo mutamento, un mutamento interiore in questa realtà distorta e incongruente… alla ricerca di ciò che sono, e ciò che voglio essere. di Raffaella Frese
Un giorno riuscirò a comprendere che non siamo tutti uguali, che ci sono lingue velenose in ogni giardino, che sputano veleno su tutto. Riuscirò a non fidarmi di chi non sa fidarsi degli altri. Riuscirò ad estirpare da ciò che mi circonda l’artefatto egoismo. Riuscirò con forza e dignità a germogliare dopo ogni inverno, che freddo ed oscuro si cala su ciò che sono. Riuscirò a spazzare la sofferenza e a far comprendere che l’amore può tutto e sotto braccio alla speranza sa renderti la luce interiore che hai bisogno.
Arriva un momento che non riesci più a sopportare la pesantezza di alcune parole. E ti stanchi di ascoltare, ti stanchi di dare inutili approvazioni. Certe parole cercano giustificazioni, mentre rivangano spettri che avevi chiuso nell’armadio del passato. Stanco di essere sempre un qualcosa di scontato, abbassi lo sguardo e annuisci mentre ti allontani. Consapevole che tu sei più importante di tutte le ragioni, di tutte le ragioni che hai percorso, di tutte le parole che sono state pronunciate. Sei più importante della superficialità che ti aleggia intorno, sei più importante della fiducia che riponi negli altri. Arriva un momento, che le parole che ascolti sono solo parole, perché la fiducia che avevi nel loro significato, ora è scaduta, perché l’hai persa. E ora ambisci solo alla vetta che meriti, quella che nelle delusioni hai deciso di raggiungere, per te, perché tu vali, perché tu lo meriti, perché sei più forte, perché il dolore ti ha donato coraggio e il coraggio ti ha mostrato la strada da percorrere.
La semplicità è l’arma vincente, che disarma, conquista oltre ogni misura. Cattura ed abbraccia il linguaggio della vita, regala certezze, forza e coraggio poiché nella sua spontaneità c’è rinchiuso il segreto dell’esistenza.
Ci lamentiamo di ogni cosa, di ogni dove, di ciò che abbiamo, di ciò che mangiamo, di ciò che beviamo…dovremmo riflettere e capire che siamo fortunati ad avere ciò che abbiamo, dovremmo imparare a gioire di ciò che per noi sembrano un qualcosa di poca importanza comune, banale di poco conto…ma che per altri sono cose essenziali, indispensabili, quello che vorrebbero e non hanno…abbiamo acqua potabile a volontà e non siamo contenti, viviamo una vita dignitosa e non siamo contenti, abbiamo una casa e non siamo contenti….abbiamo di che sfamarci e non siamo contenti…abbiamo tutto ma non sappiamo guardare oltre al nostro naso e vedere che ci sono davvero persone che soffrono per quelle che noi chiamiamo banalità…cose di poco conto. di Frese Raffaella
Oggi scrivo dell’amore, di luoghi comuni, scrivo di un qualcosa che porta scompiglio, scrivo di qualcosa che dovrebbe essere naturale e semplice. Scrivo dell’amore, quello senza egoismo, quello senza ipocrisia, quello che è conforme alla felicità poiché è la felicità. Scrivo di un rispetto che va oltre gli schemi epatici di una vita data sempre per scontata. Scrivo dell’oltre, che non tutti riescono a sentire. Scrivo dell’amore, di quella sfera di luce che illumina e rincuora quella dignità che per molti è Obsoleta e insignificante. Ma, L’amore non è un concetto astratto, non è un racconto di un maestro di vita, non è un libro da leggere scritto da un filosofo che esprime la propria esperienza con distacco dalla cruda realtà. L’amore è sentirsi completi, è sentirsi a casa, è sentirsi pieni di gioia, è la paura di perdere l’unica cosa che dona vita al tuo respiro. Ecco cos’è l’amore!!! L’amore non mette toppe, non solca il viso con lacrime amare, non spezza le ali, non accoltella con il tradimento, non dona frustrazione ma serenità. Ma ahimè oggi l’amore sono solo bei discorsi, che basati sulla superficialità del sentirsi superiori e onnipotenti, oltrepassano ogni confine nelle bassezze più remote, dove il quotidiano si trasforma in abitudine, in una rutin accomodante che nulla a che fare con il verbo Amare. Di Raffaella Frese
Pagine e pagine di incertezze, hanno scandagliato le mie paure, abissandosi tante volte nel coraggio di viverle, stroncata delle mie incertezze, ho scritto parole con il pugno chiuso delle mie delusioni. Solo Dopo aver letto e riletto, numerose volte il romanzo della mia esistenza, dopo aver sfogliato e scrutato attentamente ogni pagina, ogni parola; ho capito, che troppi vuoti si erano inabissati nel profondo dei miei silenzi, troppi sogni erano rimasti li incompiuti nello spazio sbiadito dei miei giorni. Quindi pian piano ho cominciato, con cuore libero, ad incidere negli spazi vuoti delle mie scelte; parole colme di verità, parole colme di coraggio, che nel valore delle mie azioni sono riuscite a cancellare le mie più intime paure. E, tra i duri insegnamenti della vita, tra bastonate e pugnalate, ancora una volta, Rivendetti l’opzione di esser fenice… quella Fenice che con tanta resilienza; risorge dalle sue ceneri, riscrivendo le pagine della sua vita, motivandone i gesti e i respiri, senza alcuna remora. Felice e sicura d’esser un’anima combattiva, capace di trovare un vivo interesse per spiccare il volo senza più cicatrici.
Tutt’oggi Sono sempre attenta e riflessiva, sebbene lontana dall’essere appianante, sono molto scrupolosa abbastanza consapevole di me stessa, di quello che mi circonda e di quello che vige dentro nel mio profondo. Ma, tante volte; Seppur guardo il tramonto con l’umile consapevolezza, non riesco a comprendere le numerose prospettive che mi circondano, forse nascoste dal velo invisibile delle innumerevoli delusioni, forse occultate dal solitario e invincibile freddo dell’incompatibilità… incompatibilità di non poter capire appieno questa vita acerba, sempre più crudele e devastante. Nonostante tutto; Accingo dal ruscello della verità, “speranze”. Speranza che nonostante i giorni ottusi e gli attimi inconcludenti, rendono il mio animo ancora combattivo e pieno di voglia di alimentare il mio coraggio. Un coraggio sano fatto di sogni, sogni che hanno la capacità di discernere la gioia e la felicità anche nel bieco e distorto riflesso dell’inumanità. Cit Raffaella Frese
Sai cos’è Importante??? …Importante sono le cose semplici, importante è alzarsi al mattino con il sorriso nel cuore. Importante è la consapevolezza che dopo la pioggia uscirà di nuovo il sole. Importante sono le persone che dimostrano di tenerci a te. Sono i gesti spontanei, i sorrisi sinceri, le carezze dell’anima. Sono le parole che ti danno sostegno e conforto nei momenti difficili. Sono le mani tese di chi ti da coraggio e riparo senza indugio nella capanna umile della sua esistenza. cit. di Raffaella Frese
Viviamo onestamente ogni giorno con le nostre scelte e i nostri sacrifici. Eppure c’è sempre qualcuno dietro l’angolo che, non aspetta altro che derubarci dei nostri sogni più intimi e silenziosi, ostacolando, uccidendo, calpestando, infangando ingiustamente la nostra dignità. Purtroppo le difficoltà della vita non sono solo affrontare il mare impetuoso che l’esistenza pesantemente ci apporta, ma saper discernere e allontanare chi si nutre delle nostre debolezze. Ecco la vera difficoltà, affrontare e combattere non solo un luogo comune chiamato superficialità, ma una peste ancora più cruente e devastante, ( la cattiveria) che tra concetti, etichette, e insignificanti conclusioni erge una personalità tutt’altro che allettante e invidiabile. di Raffaella Frese
Le parole migliori sono quelle che sottili accarezzano il cuore. Quelle che, all’interno del mondo, proiettano pace, non guerre. Le parole migliori sanno abbracciarti senza toccati. Sanno riempirti l’anima. Le parole migliori si colmano di prospettive, si vestono di miracoli. E come una gustosa brioche si farciscono di sogni. Le parole migliori provengono da chi, silenziosamente, sa entrarti sotto pelle e insinuarsi sempre più dentro, tra emozioni e pensieri in un involucro di consapevolezze e serenità, sa renderti partecipe della sua razionalità e concretezza, nel giardino vivo di un battito che si chiama amore, di una carezza che si chiama “speranza”.
Ci fu un tempo che la dignità era cara come lo è la vita. Non era in vendita, ma soprattutto non si svendeva, come un qualche cosa che ora non serve più perché in esubero, oppure come uno straccio vecchio al mercato. Un tempo a piedi nudi si venerava la vita, e quella dignità era un bene tramandato in generazione in generazione, perché la semplicità era la padrona di una casa; umile, calorosa e ospitante. Ora invece la responsabilità di quale scarpe indossare, di quale vestito mettere, per non essere fuori moda, ha reso tutto superficiale e freddo. Privo di ogni valore, dove la morale non ha più importanza e le cose banali sono all’apice dello squallore e tristemente sono divenute cose importanti, immancabili e insostituibili. cit di Raffaella Frese
Un giorno chiusi involontariamente il cassetto dei sogni. Sbadatamente mi affacciai ad una realtà che faceva troppo rumore, colma di nebbia, di pioggia, dove bufere violente non davano tregua alla mia ragione, scompigliavano ciò che fino ad ora; errante proteggevo nel cuore meticolosamente. E, quella speranza custodita gelosamente senza sogni, non aveva nessuna parvenza di vita. Allora mi fermai a riflettere. Capii che quel cassetto doveva essere riaperto di nuovo, perché senza sogni non siamo vita e senza vita non siamo niente.
La vita con il nostro crescere, sparge i resti del passato sulla tela del nostro futuro. Acerba, rifiuta di cancellare ciò che nessuno potrà mai restituire alle nostre membra, alla nostra esistenza. Molte volte ci rema contro e ci lascia sprofondare alla deriva delle nostre paure, senza remi, senza freni, senza risparmiarci niente. Riesce a tagliarci le ali, e furbamente ad incenerire le nostre opinabili ragioni. Ma per assurdo, nello stesso tempo c’insegna a camminare nel coraggio delle nostre scelte e consapevolezze. Toglie e aggiunge al nostro bagaglio di conoscenza, la brezza di quella capacità di oltrepassare i limiti imposti di una società superficiale e scialba, abbattendo le barriere che ci separano dall’apparire per essere. Ritrovando così, la necessità di scavare nel profondo, dove le vertigini dell’esistenza, scompaiono, per dare luce alla nostra presa di coscienza, quella sostanza che abbatte ogni tempesta e scalfisce ogni profondità. Un punto di riferimento, si da dove si riparte, per stabilire che per ritrovare noi stessi; dobbiamo prima affondare e perderci, per rinascere più forti di prima. di Frese Raffaella
Ti auguro di essere così folle da credere sempre in quello che fai, anche se lo reputi sbagliato e indagato. Ti auguro di essere così forte da affrontare tutte le avversità che si presentano. Ti auguro di essere speranzoso sempre; anche dopo essere stato pugnalato e ferito dalla vita e da chi reputavi importante. Ti auguro di saper confrontarti con il mondo, di saper discernere la giusta via in questo tortuoso e contorto cammino. Ti auguro ogni bene con tutto il cuore!!
Vite parallele intrecciano senza saperlo le vite di molte persone, che ignare proseguono con coraggio, un cammino tessuto sulla trama dell’esistenza inevitabilmente con un altro individuo. Mi direte che certe cose sono fantasie che non reggono il confronto con la realtà…continuerete dicendo; che la realtà ha la capacità di donare all’istante qualcosa che puoi toccare con mano e dimostrare che ciò che guardi è reale. Io con un credo creativamente indipendente dalle opinioni che non detestano alcuna capacità di guardare oltre i limiti imposti, vi rispondo; come mai certe volte vi sentite, soli anche avendo intorno milioni di persone? Come mai certe volte vi sentite vuoti, dispersi come se steste affogando, anche se siete aggrappati all’ancora della vostra casa, della vostra vita perfetta, apparentemente in linea con i grandi ideali di perfezione? Come mai? Come mai avete tutto, ma vi manca sempre qualcosa, e quel qualcosa ogni giorno vi trafigge il cuore inevitabilmente? Ecco perché non sono fantasie, ma una realtà contrastante che si contrappone con la realtà che in qualche modo ci siamo creati, scegliendo una strada invece di un’altra, svoltando ad un bivio, invece che ad un altro…Mettendo un punto dove forse ci voleva ancora una volta la virgola. Amiamo pensare, amiamo credere che l’esperienza che stiamo vivendo sia la più consona per noi, forse l’unica che potevamo vivere…ma tutti sentiamo che infondo, infondo, giù dove la luce delle nostre coscienze brilla, sentiamo di essere ciò che a volte non vogliamo essere e di vivere ciò che non vogliamo vivere, perché forse ciò che viviamo non lo sentiamo nostro. Questo non significa che siamo sbagliati, significa solo che siamo in grado, più di altri, di cavalcare l’onda di un logoro confine chiamato “limite”.
Non mi aspetto nulla dalle persone, ho imparato a convivere con la loro indifferenza e superficialità. Sono un’anima che con il tempo ha imparato a capire le parole scontate, quelle dette così giusto per… Guardando la vita da dietro i vetri appannati della mia esistenza, ho capito che non sempre hai il controllo del percorso che scegli. Molte volte le prospettive s‘intrecciano con la paura di non aver fatto il giusto, spezzando anche solide fondamenta costruite sulla realtà. E anche se crei alternative per distogliere lo sguardo, l’immagine di una visione distorta si proietterà sempre in profondità, creando trame crude, beffarde, ironicamente celate dietro un velo impercettibile chiamato; sentenze.
Chimere, infondo siamo tutti chimere di un mondo sconosciuto,
un mondo che ognuno di noi racchiude gelosamente dentro sé.
Chimere, Occhi cupi di un orgoglio, accecato dal dolore dell’amarezza.
Narcisismo e idee di grandezze che condizionano il nostro ego nell’ammirazione solo di noi stessi, troppo presi dalla superiorità, dall’ arroganza e dal disprezzo, quasi a stroncare il respiro per un empatia fragile quasi inesistente.
Invulnerabile alle critiche del confronto si distrugge ogni cosa “tabula rasa di ogni barlume di emozione”. Perché l’importante non è star bene con se stessi, ma vivere una vita in un Lockdown di sentimenti…
Chimere non solo mostri mitologici che inneggiano trionfanti tra racconto e fantasia… sono anche fragili sognatori, frutto acerbo di una lacrima spezzata, che appassisce ogni qual volta; quando la spina del tormento perturba l’umile verità dei silenzi oramai perduti.
Consapevolezza di tante parole mancate, di tanti sorrisi mozzati dai dispiaceri dell’esistenza.
Chimere non è solo un germe informe chiamato egoismo.
…molte volte è solo Un mondo interno che non sempre ci piace mostrare, perché siamo due pesi e due misure
che non sempre riusciamo ad accettare, poiché tantissime volte il metro del nostro giudizio è pari alla presunta paura del nostro fallimento.
Ho sempre avuto paura di mostrare le mie debolezze, né ho sempre avuto la consapevolezza in una verità assoluta, la mia verità assoluta, per la mia tiepida conoscenza. Ho sempre pensato; che se mostrassi ciò che poteva rendermi vulnerabile, sarei diventata ridicola e debole, stupida e facilmente influenzabile dal morbo della crudeltà. Non ho mai considerato che alzare un muro e mostrarsi invincibili è una cosa ridicola… mostrarsi forti, non mostrarsi fragili, ergere un muro alto quanto la necessità di non voler soffrire, può pregiudicare la felicità futura. Ho sempre avuto paura di questo, ho sempre avuto paura, che la mia sensibilità, mi avrebbe impedito di elevarmi ad altezze terrene da me tante agognate, tanto da mostrarmi dura e invulnerabile agli occhi del mondo. Ma adesso che le paure sono svanite, adesso dopo aver combattuto battaglie interiori, dopo essere stata ferita dalla vanità e dall’egoismo, ho capito che attraverso queste debolezze sono diventata la donna forte che sono ora, e attraverso le disordinate vicissitudini, ho scoperto i valori della vita, trovando altezze maestose dentro me stessa.
Mi disse fai tesoro di tutto e riponilo dove nulla l’assordi dove luce non batte nei meandri oscuri dell’essere. Nei riflessi nodosi delle tue radici. Mi guardò e fragile come fieno alitato dal vento si chinò donandomi il suo cuore in frantumi e fece di un gemito doloroso un canto armonioso. Al buio ribelle sorrise tornando coi ricordi all’infanzia soppressa, reciso e disperso nel cancro della vita, aspetto e seppe aspettare l’attimo e nel rosso scarlatto della luce d’allegrezza scaturì sincero, e come fenice persa nella distesa di un’amara sconfitta chiese al lacero Dio di veder la luce ed essere redento, mentre benediva la luna stringendosi a me.
Avrei voluto, cancellare la tristezza che a volte si accumula nei momenti di sconforto. Avrei voluto non deludere la stima che mi porto dentro. Avrei voluto sostenere i miei pensieri che fiduciosi aspettavano all’imbocco della vita. Avrei voluto, si, in qualche modo tenere fede alla speranza che porto nel cuore, “avrei voluto” si che avrei voluto… ma qualche volta, i giorni grigi ricoprono quelli assolati e a nulla vale la forza che ho dentro, a nulla vale la determinazione per evitare di pensare. A nulla vale essere una guerriera se poi in fondo all’anima sei una fragile bambina.
Mi recai da un mercante di parole In cerca di qualcosa di mai udito… Mi disse; che, dovevo cercare nel mio cuore Le note giuste che formano parole giuste da poter esprimere… Mi recai da un fabbricante di sogni in cerca di un magico viaggio… Mi disse; il miglior viaggio e quello da fare dentro sé stessi Alla ricerca di ciò che si era perso. Giunsi da un illusionista di stelle, ne chiedi una immortale… Una che avverasse ogni mio desiderio, mi disse; incamminati senza aver paura, in silenzio tra i bagliori del fuoco della vita. Non confondere ciò che guardi da ciò che è, perché la veste ricca non fa l’uomo saggio… non ti perdere in ciò che guardi, ma in quello che senti. Solo allora si avvereranno i tuoi desideri. Comprai gocce di pioggia ubriache da un viandante di nuvole. le posi ai piedi di un nuovo giorno nella melodia di tante parole udite dal vento. Senza scuse, allontanai le lunatiche tempeste… E nel giaciglio della mia penombra; dove finisce l’oscurità e sboccia la necessità del cambiamento, sorridente, affrontai la vita. Sgretolai sotto ai miei piedi, il tetro germoglio dell’invidia e alle funeste avide ragioni, dissi di arretrare, perché il bieco riflesso delle mie vicissitudini aveva deviato e offeso, la meta del mio magico viaggio… nell’essenza immortale dell’anima mia. di Raffaella frese
Un giorno capirai che nonostante ti sia impegnato e stra impegnato a raggiungere obbiettivi sempre più alti e appaganti, ti sentirai sempre così, così dannatamente fragile. Fragile come vaso di cristallo, che a un primo brusco impatto si frantuma in mille pezzi. Ti sentirai vuoto, perché capirai che non è quello che raggiungi nel sociale a farti grande e completo, non è quello a farti sentire sereno e appagato, ma quello che semplicemente riesci a raggiungere in fondo all’anima aprendo il cuore. Li, nel profondo dove luci e suoni si perdono in un pacifico silenzio, c’è la parte che ognuno di noi custodisce gelosamente, quella più vera, che molte volte ci spaventa. Senza ascoltare l’anima, senza aprire il cuore, non si potrà mai conoscere e conquistare il mondo, non si potranno mai raggiungere vette maestose, senza che la fragilità e il dolore non calpestino la dignità che custodiamo dentro. Un giorno capirai che, i risultati materiali non ti faranno grande e attraverso loro non potrai mai assaporare la serenità morale, perché la grandezza la trovi in te scrutando nel profondo. Di Raffaella Frese
C’era una VOLTA…è così che iniziano sempre le FAVOLE…c’era una volta un grande amore, tra il sole e la luna… nato quasi da un capriccio, un amore immenso, cresciuto oltre ogni aspettativa…c’erano due cuori, perduti nella vita, in questa storia infinita…gli unici interpreti di questa favola, erano esclusivamente loro due… diversi ma terribilmente uguali perché entrambi aspettavano che prima o poi la vita li ripagasse di tante sofferenze vissute…fu così che il destino decise di farli incontrare, ogni tanto nell’eclissi dell’infinito e benché la loro strada non fosse in discesa decisero di prendersi per mano e di percorrerla insieme…sempre uniti, anche se distanti, uniti con l’amore e nell’amore e anche quando le difficoltà sembravano incolmabili…c’erano una volta…l’amore una favola infinita che ancora fa sognare…forse ogni tanto si perdono, i loro sguardi non sanno incontrarsi…ma i loro sorrisi finiscono sempre per ritrovarsi, forse sono finiti in un vortice pericoloso…forse…le mani si stringeranno e si lasceranno ancora tante volte…ma queste due luci abbaglianti sono niente l’una senza l’altro…si ameranno per sempre e ancora, oltre il visibile e l’impensabile, si amano tanto e non lasceranno che niente e nessuno mai li divida…c’era una volta la storia dell’amore!…♥ Raffy ♥
Le anime belle sono coloro che risplendono di luce propria. Quelle che con le rughe della saggezza hanno fatto della loro esistenza un valore autentico. Hanno in sé una bellezza che nessun vanto può emulare, una bellezza che non invecchia mai e nessuna statistica o grafico può misurare.